Dott.ssa Francesca Bertucci
Psicologa e Mediatore Famigliare
La dott.ssa Francesca Bertucci, iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio n° 12824. Lavora come libera professionista dal 2006 nell’ambito della psicologia e della psicoterapia rivolta all’infanzia e l’adolescenza. Per il C.P.C.R. si occupa di diagnosi e trattamento nell’età evolutiva, sostegno alla genitorialità e mediazione familiare.
Laureata in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università La Sapienza di Roma nel 2003, psicoterapeuta in formazione presso “ L’istituto Random” scuola di Terapia Familiare ad indirizzo sistemico-relazionale (prof Luigi Cancrini), master post universitario in Psicodiagnostica dell’età evolutiva conseguito nel 2015 (CEIPA) e in Mediazione Familiare conseguito nel 2004.
Conseguimento dell’attestato come operatore socio-sanitario nella Riabilitazione Equestre (ippoterapia) nel 2001.
Negli anni ha maturato esperienza nella diagnosi e trattamento dei principali disturbi dell’età evolutiva (autismo, disturbo dell’apprendimento, disturbo cognitivo, disturbo emotivo e relazionale, disturbo della comunicazione e del linguaggio, disturbo dell’attenzione e iperattività) e sostegno alla genitorialità, all’interno di strutture pubbliche come il servizio di neuropsichiatria infantile Asl RM H e la scuola, da quella materna a quella secondaria superiore e attraverso la partecipazione a diversi momenti di formazione professionale:
- Giornata seminariale organizzata dal Comune di Roma – Centro famiglie Villa Lais ed Università “La Sapienza” Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerca per la Tutela della Persona del Minore
“Lo Spazio d’Incontro – mantenere e ricostruire la relazione genitore figli nelle famiglie separate”
- Progetto formativo E.C.M. organizzato dall’Azienda USL Roma H
“Psichiatria nell’adolescenza”
- Corso di formazione organizzato da: Il Telefono Azzurro e la Provincia di Roma
Formazione interprofessionale
- Corso specialistico organizzato da Telefono Azzurro e la Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia
“La Valutazione sociale, giudiziaria e le forme di presa in carico nei casi di abuso e maltrattamento all’infanzia ed all’adolescenza”
- Convegno Internazionale e Workshop organizzato da: Università “La Sapienza” e Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche per la tutela della Persona del Minore
“Nuove Costellazioni Familiari: Le Famiglie Ricomposte”
Alla sua attività clinica nella diagnosi e trattamento in età evolutiva si affianca il suo impegno nel campo della giustizia minorile presso il tribunale dei minori di Roma, attraverso la partecipazione a progetti e perizie dal 2009, nell’ambito dell’abuso e maltrattamento del minore e affidamento familiare. Inoltre, il suo intervento è rivolto anche alle coppie in separazione altamente conflittuale, che necessitano di un percorso di mediazione familiare ( iscritta all’albo dei mediatori presso il tribunale di Velletri dal 2006). Infine alle coppie e al minore nel percorso pre e post-adozione, attraverso l’esperienza maturata nel GIL adozioni dell’ASL RM H e attraverso la partecipazione a giornate di studio organizzate dalla Regione Laziosull’adozione internazionale, sulla centralità del bambino nell’adozione e sui nodi problematici della relazione dal punto di vista dei vari soggetti istituzionali coinvolti nell’iter adottivo.
Numerose sono le collaborazioni nell’ambito del recupero del disagio, della riabilitazione e dell’integrazione in età evolutiva:
- Collaboro dal 2014 con l’istituto Murialdo di Albano laziale come psicologa di riferimento nell’equipe nei servizi educativi,offrendo agli alunni,alle famiglie e ai docenti sostegni specifici attraverso la cooperazione e l’integrazione di competenze.
- Ha collaborato con l’associazione AURIGA in Roma (www.lauriga.it) che si occupa di intervenire per mezzo del cavallo, attraverso la riabilitazione e l’integrazione dei soggetti con disabilità psichica e fisica.
- Ha collaborato con società Form System che si occupa di formazione e nella quale è stato realizzato un progetto rivolto agli alunni delle scuole secondarie superiori che aveva lo scopo di intervenire sul disagio giovanile, sull’abbandono e l’insuccesso scolastico.
- Ha collaborato con l’associazione sportiva di calcio dilettantistico, nella quale è intervenuta come psicologa per promuovere la collaborazione e facilitare la comunicazione tra tecnici ed allievi e tra tecnici e genitori; sostenere l’importanza della valenza educativa e del divertimento; informare sull’età evolutiva e sulle dinamiche relazionali di gruppo; favorire l’integrazione ed il recupero del disagio infantile ed adolescenziale
- Ho collaborato con il CICAR coordinamento immigrazione castelli romani per il sostegno alle famiglie immigrate.
L’approccio utilizzato in ogni intervento è quello sistemico-relazionale. Il modello relazionale o sistemico piuttosto che interessarsi alle dinamiche intrapsichiche esclusivamente individuali o alla ricostruzione storica a partire dall’infanzia, focalizza l’attenzione sul processo interattivo e comunicativo in corso tra i membri di un sistema. Per sistema si intende un complesso di componenti in interazione reciproca. La teoria che è alla base della terapia sistemica è che il comportamento è funzione della relazione. La tendenza dei sistemi interattivi ad organizzarsi secondo regole (le relazioni presentano delle regolarità che diventano prevedibili perché tendono a riproporsi con frequenza) è evidente soprattutto in quei sistemi che si fondano su una rete abituale di rapporti che ne garantiscono un certo grado di continuità e stabilità. Esempio di questi sistemi è la famiglia, gruppi di amici, colleghi di lavoro classi scolastiche. Alcuni sistemi interattivi presentano una sufficiente flessibilità delle regole di relazione interne, altri invece una particolare rigidità che impedisce adeguati mutamenti in risposta all’emergere di nuove tendenze evolutive. E’ in questi ultimi sistemi che compaiono più facilmente manifestazioni di sofferenza o di patologia con comportamenti sintomatici. Il sintomo, quindi, non è il prodotto di una mente folle ma coinvolge l’intero sistema di appartenenza dell’individuo. La diagnosi in questa terapia, anche se è solo un individuo a manifestare comportamenti sintomatici e patologici, cerca di mettere in luce il significato del sintomo all’interno del contesto e l’intervento terapeutico mira a favorire il riassorbimento del sintomo stimolando un cambiamento del sistema che renda lo stesso sintomo inutile. (tratto da “il vaso di Pandora”di Cancrini L. , La Rosa C.).
Svolge attività clinica in regime di libera professione presso gli studi di Albano e di Roma (zona Appia/Tuscolana). La formazione professionale è in continuo aggiornamento con la partecipazione a seminari, corsi e convegni. L’attività clinica è in supervisione.