Devianza

Per devianza si intende ogni atto o comportamento, anche solo verbale, di una persona o di un gruppo chi viola le norme di una collettività e che di conseguenza va incontro ad una qualche forma di sanzione.

Si considerano devianti quei comportamenti che non sono consoni nella società  In particolar modo, in riferimento ai ragazzi,  questi vengono definiti  “ragazzi difficili”, “ragazzi fuori”, adolescenti trasgressivi, adolescenti devianti tutti accomunati dall’etichetta “a rischio”  Si pensa al rischio quale attribuzione insita già nella figura dell’adolescente e la si estende al contesto di appartenenza, al suo ambiente culturale e sociale  dalla famiglia al gruppo dei pari, dal quartiere, al territorio producendo pericolosi effetti di eticchettamento che a loro volta, conducono al rinforzo sociale di una identità negativa.

La presenza di alcune forme di devianza  nelle famiglie benestanti, è probabilmente espressione di un altro tipo di povertà, quella relazionale. Il gruppo dei pari è una forma di aggregazione sociale spontanea tipica dell’età adolescenziale e giovanile che riveste una grande importanza nel processo di crescita degli individui. Nel momento in cui gli adolescenti avvertono il giusto  bisogno di prendere le distanze dalla famiglia e dalla scuola e per cercare una propria dimensione individuale  più autonoma, il gruppo offre accoglienza , protezione e riconoscimento per la nuova identità che essi vanno formando. Nell’approccio che qui si utilizza (cfr. G. De Leo De Leo 1998) della devianza si vuole mettere in risalto la sua natura dinamica di processo sociale comunicativo, in cui i significati si creano attraverso l’interazione tra gli individui, e si prone quindi un lavoro sul minore e la sua famiglia che utilizzano il “momento deviante” come opportunità di dialogo e crescita.

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